La pesca è uno sport in quanto ci impegna in un’attività fisica e quindi assolve al luogo comune con il quale si vuole che sport sia prestazione fisica o “fatica”. E’ sport se viene dato il significato piu puro a questo parola, vale a dire di competizione onesta, leale contro qualcuno o qualcosa. E’ sport perchè il vero pescatore affronta il fiume o il mare dando la possibilità al suo avversario di poter vincere, qualora ne abbia le qualità. La pesca è attività nel tempo libero in quanto si attua generalmente nel tempo libero, ma non è come normalmente si vuole far credere, uno scopo per riempire i periodi di riposo forzato. Il pescatore non riempie il tempo libero, ma trova il tempo per riempirlo, ossia per andare a pesca. Ogni momento è buono: di notte dagli scogli o lungo un molo durante l’autunno; la mattina presto su un sentiero montano in cerca della buca ove la trote faranno la prima bollata; durante le soleggiate ore di agosto su di una barchetta a poche miglia dalla costa, rivolti allo specchio d’acqua con un bolentino in mano.
La pesca è amore per la natura, un amore ragionato, ponderato; il vero pescatore conosce a fondo il suo fiume o la sua costa meglio di un biologo perchè riesce, durante le giornate passate con la canna in mano, a capire ogni segreto dell’ambiente ed a rendersi conto di ogni sua minima variazione.
La pesca è alienazione, non perchè è da insensati stare con una canna in mano, ma perchè ci serve come evasione momentanea da mille problemi che ogni giorno ci ossessionano. Sul fiume tutti inostri problemi improvvisamente si dileguano; in tal modo e solo in tal modo, la pesca può essere estraniante in quanto per un certo periodo ti fa dimenticare il pungolo a cui quotidianamente siamo sottoposti, nel vivere la nostra vita.